LA QUESTIONE DELLE PRIORITÀ.
Vado a memoria, quindi posso sbagliare qualcosa.
Molti anni fa, in un'intervista ad un famoso campione (credo fosse il solito Arnold), fu chiesto se curasse in modo particolare l'alimentazione.
Questa fu la risposta:
"L'allenamento in palestra è già molto duro, se dovessi mangiare cose che ostacolano la crescita muscolare e aumentano la massa grassa, diventerebbe tutto molto più difficile."
Quindi: alimentazione in funzione di un obbiettivo.
È un po' la visione "a tunnel" comune a tutti gli atleti che si preparano in vista di una gara: TUTTO ciò che può confliggere con la preparazione, viene relegato a un ruolo marginale, o del tutto eliminato.
Con le dovute proporzioni, si tratta dell' approccio vincente anche per i non atleti.
Chiediti DOVE vuoi arrivare, e agisci di conseguenza.
A quel punto, di fronte a un cibo-spazzatura, la domanda non è "lo posso mangiare o no?", oppure "quanto ne posso prendere per non minare la mia dieta?"
La domanda è: "mi serve, o non mi serve?"
Con buona pace della pulsione "MA MI PIACE TANTISSIMO!!"😄
Per la PAR CONDICIO, ho anche letto che Sergio Oliva, a una medesima domanda, ebbe a rispondere: "PIZZA E COCA COLA!!"😂😂😂